GLI INCUNABOLI
Complessivamente sono undici gli incunaboli, libri stampati nella seconda metà del Quattrocento con la tecnica a caratteri mobili ideata a Magonza da Johannes Gutenberg, conservati presso la Biblioteca del Polo Centrale – Area delle Scienze giuridiche e la Biblioteca del Polo Annunziata – Sezione umanistica dell’Università di Messina. Sono tutte edizioni italiane, impresse dopo qualche decennio dall’introduzione dell’ars artificialiter scribendi nella penisola.
La più antica edizione posseduta è quella delle Leggi e statuti della città di Verona (GIURI INC 2), impressa a Vicenza dal prototipografo originario di Colonia Hermann Liechtenstein il 20 dicembre del 1475 (ISTC is0072600), pubblicata non per volere dell’autorità pubblica ma per iniziativa di privati cittadini (Antonio, Gerardo, Giovanni, Pietro e Bartolomeo), come si legge nel colophon, in cui viene inoltre precisato che non si tratta di un’opera manoscritta ma impressa con una straordinaria invenzione (non atramento nec plumali calamo neque stillo aereo sed artificiosa quadam mirabili adinventione imprimendi seu caratherizandi hoc opus sic effigiatum). È un esemplare in-folio di 188 carte non numerate in carattere romano con iniziali miniate e con uno stemma in calce alla prima. Riporta nelle carte 1-3r un proemio, in cui, dopo la puntualizzazione dell’utilitas delle leggi, viene esaltata la grandezza di Verona e dei suoi illustri cittadini antichi (Tantum magna suo debet Verona Catullo quantum parva suo Mantua Virgilio …) e moderni (Guarinus summus acclarus orator greci & latini eloqui nostra etate facile princeps …). È suddiviso in cinque libri, ciascuno preceduto dal proprio indice in cui si fa riferimento ai paragrafi numerati del testo: [1-3r] Proemio; [3v-6r] Indice libro I; [6v-46] Libro I: De honorifico introitu domini potestatis; [47-49] Indice libro II; [50-89] Libro II: Incipit Liber secundus voluminis statutorum communis Verone; [90-91] Indice libro III; [92-115] Libro III: De criminalibus causis; [116-119r] Indice libro IV; [119v-153] Libro IV; [154-156] Indice libro V; [157-188] Libro V: Incipit Liber quintus statutorum communis Verone et primo statuta officii dugalium.
La Summa angelica de casibus coscientiae del teologo dell’O.F.M.Obs. beato Angelo Carletti (GIURI INC 3), noto come Angelo da Chivasso esce a Venezia, capitale dell’editoria italiana nell’antico regime tipografico, dai torchi di Giorgio Arrivabene il 22 ottobre 1487 (ISTC ia00714000). L’edizione presenta il testo in carattere gotico distribuito su due colonne e degli spazi bianchi per i capilettera non realizzati. Si apre con la lettera del giureconsulto e professore di diritto civile a Torino, Pavia e Padova Girolamo Tornielli all’autore, in cui, dopo aver elogiato l’opera del frate, lo esorta affinché permetta che questa venga stampata e divulgata (carta 2v), seguita dalla risposta di Angelo da Chivasso, il quale affida ai torchi il suo trattato (carta 3r). Completano l’apparato paratestuale un Index rerum (3v-5r), un Index nominum (5r-6v), le Rubricae iuris civilis et canonici ex primo rubricae fforum. et primo ff. veteris [-novi] (1-10) e un avviso al lettore in distici elegiaci che precede il colophon (354r) composto da Giacomo Suigo, tipografo dell’editio princeps dell’opera impressa a Chivasso nel 1486. Le Decretales del pontefice Gregorio IX con il commento di Girolamo Clario sui margini (GIURI INC 1) sono stampate da Battista Torti il 26 giugno del 1494 (ISTC ig00472000). Il testo in carattere gotico è distribuito su due colonne. Nelle carte 1v-2r è riportata una Tabula omnium rubricarum cum suis capitulis omnia per alphabetum posita et ad loca sua per ordinem remissa, distribuita su quattro colonne in caratteri rossi e neri. Segue un avviso al lettore (3v) da cui si ricavano i nomi del commentatore e del tipografo: “Decretalium hanc Gregorianam compillationem candide lector habes illustratam lucubrationibus Clarissimi utriusque iuris doctoris Domini Hieronimi Clarij Brix. cum quibusdam additamentis suis preter emendationem certe rem novam tam pro summulis additis singulis decretalibus cum earum divisionibus ac continuationibus rubricarum quam etiam casibus presertim difficilioribus sine quibus quam plures decretales facile intelligi non possunt et notabilibus locis in textu ac magistralibus glosis sic diligenter ut vides signatis miro ordine pro commui studentum utilitate. Aureis etiam impressionibus Venetis Baptiste de Tortis tricentis et bis mille exemplaribus”.
L’esemplare degli Statuti della città di Bergamo (GIURI INC 4), impresso a Brescia dai fratelli Angelo e Giacomo Britannico il 18 dicembre del 1491 (ISTC is00706000), è mutilo delle carte 222 e 223, al posto delle quali sono state inserite carte manoscritte, probabilmente nel XVIII secolo come si può dedurre dalla grafia, che riportano fedelmente il testo corrispondente di quelle stampate. Sui margini numerose sono le postille e le manicule, tracce lasciate dai possessori dell’esemplare nel corso dei secoli. Sono presenti spazi riservati per iniziali con lettere guida. Nelle carte 1v e 2r sono riportati gli Errores quos advertimus defectu archetipi et impressionis, seguiti da una breve premessa a carta 3 e da una Tabula rubricarum da carta 5r a carta 16v. Da carta 17 inizia il testo della prima di dodici collationes.
Il volume dei due libri dei Convivia Mediolanensia di Francesco Filelfo (LETT INC 1), stampato a Milano tra il 1483-84 da Simone Magnago (ISTC ip00605000), è mutilo delle prime 4 carte, presenta spazi riservati per iniziali con lettere guida e numerose annotazioni manoscritte. Anche l’esemplare della Catena aurea di S. Tommaso d’Aquino (LETT INC 2), stampato dai torchi di Benedetto Fontana a Venezia il 29 aprile del 1494 (ISTC it00224000), è privo delle prime carte. Il testo in carattere gotico è distribuito su due colonne, numerose sono le inziali xilografate. Nel recto della seconda carta di guardia anteriore è riportata una nota di possesso: Presbyteri Ioannis Michaelis Guidi Bargaei anno Domini 1731. Emptus Liburni. L’esemplare Disputationum Camaldulensium libri IV di Cristoforo Landino (LETT INC 3), privo di note tipografiche, è stato stampato a Firenze da Niccolò di Lorenzo intorno al 1480-81 (ISTC il00037000). Il testo è impresso con eleganti caratteri romani, il titolo del primo libro è in caratteri rossi. Nel verso della prima carta è riportato una sorta di indice: Libro primo De vita activa et contemplativa – Libro secundo De summo bono – Libro III : IIII Allegorie in Virgilium.
Il volume delle Epistolae et varii tractatus del pontefice Pio II (LETT INC 4), stampato a Milano dal prototipografo Ulrich Scinzenzeler il 10 dicembre del 1496 (ISTC ip00721000), si apre con un occhietto, seguito da un indice dettagliato nelle carte 2r-6r, Numerus et ordo epistolarum in hoc opere contentarum, e un avviso al lettore del curatore della raccolta Ambrogio Archinto. Le Epistolae di Francesco Filelfo (LETT INC 5), stampate a Venezia da Bernardino de Cori (ISTC ip00590000) il 3 aprile del 1489, sono arricchite da qualche annotazione manoscritta e da numerosissime manicule poste dai possessori, utili al lettore per orientarsi nel testo considerando che l’opera è priva di indice o di qualsiasi altro elemento paratestuale.
Due incunaboli sono legati in un unico volume: Historia Florentina di Leonardo Bruni volgarizzata da Donato Acciaiuoli (LETT INC 6.1) e Historia Florentina di Poggio Bracciolini volgarizzata dal figlio Iacopo (LETT INC 6.2), stampate a Firenze da Bartolomeo de Libri rispettivamente il 5 giugno 1492 (ISTC ib01248000) e il 3 settembre dello stesso anno (ISTC ip00874000). Entrambe sono in carattere romano ed è frequente, come si può leggere nelle descrizioni dell’Incunable Short Title Catalogue (database bibliografico gestito dalla British Library con lo scopo di censire tutti gli incunaboli noti), trovarle legate insieme.