IL GABINETTO DI LETTURA
Un po’ di storia …
Il 28 luglio del 1839 fu fondato a Messina da Raimondo Marchese del Pozzo un Gabinetto Letterario con sede presso la Cattedrale, istituito per contribuire alla crescita culturale dei soci, per promuovere attività ricreative e iniziative culturali, le quali furono la copertura di un’attività politica antiborbonica. Nel 1833 il prof. Luigi Pellegrino, docente di Chimica, fondò il settimanale Il Maurolico, giornale di storia, scienze, lettere e arti, il quale divenne il giornale del circolo. Nel 1847 il Gabinetto letterario fu chiuso dalle autorità borboniche e andò dispersa la biblioteca. Il 29 gennaio del 1861 fu ricostituito sotto l’impulso di alcuni patrioti e intellettuali messinesi, tra i quali Giuseppe La Farina, per iniziativa di alcuni membri della Società Nazionale nelle sale del teatro, oggi Vittorio Emanuele, fu compilato uno statuto e organizzato il nucleo originario di una ricca biblioteca aperta ai cittadini, si acquistarono prestigiose riviste nazionali e straniere. Forte fu il legame con l’Ateneo messinese, nel 1892 fu stilato un documento dai soci per scongiurare la chiusura della prestigiosa istituzione, in seguito a una proposta dell’onorevole Martini, ministro della Pubblica istruzione, di chiudere le università nelle piccole città. Il Gabinetto e la sua ricca biblioteca, che vantava circa 8000 volumi, furono travolti dal terribile sisma che distrusse la città il 28 dicembre del 1908. I soci superstiti lo fecero rinascere dalle macerie, già nel luglio del 1909 fu convocata un’assemblea.
Nel gennaio del 1911 fu approvata definitivamente dal Comune la concessione di un terreno in enfiteusi per la costruzione di una sede per il Gabinetto di Lettura, su quel terreno furono costruiti gli isolati 88/A e 88/B in via Sacchi. Il trasferimento nei nuovi locali avvenne alla fine del 1913. Il circolo con la sua prestigiosa biblioteca, che si arricchì di un gran numero di collezioni anche grazie a private donazioni, divenne presto un punto di riferimento per la vita culturale della città. Il Gabinetto e il suo patrimonio non furono risparmiati dalle incursioni aeree che colpirono la città durante il secondo conflitto mondiale, circa 10000 volumi, centinaia di periodici della prestigiosa emeroteca e documenti della rivoluzione del 1847-48 andarono distrutti, ma anche questa volta la biblioteca venne riorganizzata grazie all’impegno dei soci.
Come scrive L’Abbadessa «la biblioteca nacque con un taglio di cultura europea. Ne è prova il vasto repertorio di riviste in lingua inglese, francese e tedesca già dai primi anni della sua creazione, e che serviva il livello culturale dei soci del tempo, ma anche la ricca colonia straniera di imprenditori che allora animava la vita economica della città … accanto alle grandi riviste straniere e nazionali, la biblioteca ha curato la collezione delle pubblicazioni periodiche messinesi … Il materiale librario ha natura prevalentemente umanistica; vaste sezioni attengono alla storia antica, medievale e moderna, alla Prima guerra mondiale, al ventennio fascista; un pregevolissimo settore raccoglie opere del Risorgimento, molte delle quali illustrano la parte che vi ebbe la città di Messina. Un’interessante ed ampia collezione è quella del diritto. Stupefacente per vastità è la sezione geografica (morfologia della terra, esperienze di viaggi, conquiste dell’uomo). Estesissimo il repertorio letterario plurilingue (con testi e apparati critici). Altrettanto pregevole il fondo dei testi filosofici (classici e critici)».
Nell’agosto del 2022 l’intero patrimonio librario del Gabinetto di oltre 50.000 volumi, compreso un pregevole fondo antico, il quale è stato già ricollocato e in parte digitalizzato, è stato acquistato e trasferito nei locali dell’Università di Messina. Ricchissima è l’emeroteca, considerevole il numero dei “volumi moderni”: si procederà quanto prima alla riorganizzazione di questo patrimonio degno di nota per renderlo disponibile alla città.
Il fondo antico
È costituito da 12 volumi di edizioni del Cinquecento, 75 del Seicento, 308 del Settecento e 141 dell’Ottocento fino al 1830, anno che convenzionalmente segna la fine della “stampa manuale”, i quali contengono un numero di gran lunga superiore di pubblicazioni, molte sono rilegate insieme (a esempio nel volume GDL OTT 64 sono legate ben 27 impressioni distinte, opuscoli di poche carte, delle vere rarità). Questa raccolta conta perlopiù opere letterarie, giuridiche e religiose, stampate in numerosi centri tipografici della penisola e d’Europa. Malgrado sia emerso da ricerche condotte nel corso della fase di valutazione e selezione dei volumi da sottoporre a digitalizzazione che alcune edizioni fossero già disponibili in rete in formato digitale, si è deciso di procedere ugualmente con la digitalizzazione della copia in nostro possesso sulla base della considerazione che nelle edizioni impresse nell’antico regime tipografico ogni esemplare costituisce un unicum perché suscettibile di peculiarità sue proprie in relazione a elementi, quali la legatura, le note di possesso o altre tracce della propria storia. Sono state al momento digitalizzate 239 edizioni (12 del XVI secolo, 79 del XVII, 98 del XVIII e 50 del XIX), selezionate per il pregio e l’importanza che rivestono, in futuro si procederà con l’acquisizione delle immagini di tutto il fondo.
Non poche sono le impressioni che hanno un eccezionale valore documentale in relazione alla storia di Messina e della Sicilia: tra queste si segnalano alcune edizioni dell’illustre concittadino Francesco Maurolico, più in dettaglio, l’edizione Sicanicarum rerum compendium, stampata a Messina da Petruccio Spina nel 1562 (GDL CINQ 5), due edizioni del Seicento, Photismi de lumine (GDL SEIC 14) e Admirandi Archimedis Syracusani Monumenta omnia mathematica (GDL SEIC 42), impresse rispettivamente a Napoli nel 1611 da Tarquinio Longo e a Palermo da Esperio Cilleno nel 1685; due edizioni Della preminenza dell’officio di stradicò della nobile città di Messina del giureconsulto Vincenzo Ferrarotto, stampate a Venezia dagli eredi di Curzio Troiano Navò nel 1593 (GDL CINQ 3) e a Cosenza da Giovanni Battista Russo nel 1671 (GDL SEIC 17), opera in cui l’autore ricostruisce la storia e le funzioni di questa magistratura militare e amministrativa; il Breve ragguaglio dell’inventione e feste de gloriosi martiri Placido e compagni di Filippo Goto, edizione impressa a Messina da Fausto Bufalini nel 1591, la quale presenta uno splendido frontespizio inciso e numerose tavole (GDL CINQ 6); l’Hortus Messanensis di Pietro Castelli, impresso dalla vedova di Giovanni Francesco Bianco a Messina nel 1640 (GDL SEIC 15), importante testimonianza della storia dell’Orto Botanico della nostra città, fondato qualche anno prima dallo stesso autore; la Sicilia antiqua, opera di Philipp Clüver stampata a Leida da Pieter van der Aa nel 1723 corredata da numerose tavole (GDL SETT 104). Si segnalano per il ricco apparato iconografico, le edizioni delle opere del medico e naturalista Paolo Boccone, Museo di fisica e di esperienze variato (GDL SEIC 26) e Museo di piante rare della Sicilia, Malta, Corsica, Italia, Piemonte e Germania (GDL SEIC 27), stampate entrambe a Venezia da Giovanni Battista Zuccato nel 1697.
I testi indicati rappresentano soltanto una piccola campionatura di esemplari, per una mappatura completa del fondo si veda nel dettaglio il seguente elenco, in cui sono evidenziate le edizioni già digitalizzate. A questi esemplari si aggiungono due volumi in cui sono stati rilegati bandi, avvisi e comunicati raccolti dal 1837 al 1848 dai muri della città di Messina, importanti fonti per la ricostruzione dei moti rivoluzionari, i quali saranno ben presto digitalizzati e dettagliatamente descritti, così come tre manoscritti che completano questa sezione della raccolta.
BIBLIOGRAFIA
Gabinetto di Lettura di Messina. 150. anniversario, Messina, Nicolò, 2011.
I libri rari del Gabinetto di Lettura di Messina, a cura di G. L’Abbadessa, Messina, La Grafica, 1990.