GLI ESEMPLARI DELLE OPERE DI FRANCESCO MAUROLICO

GDL OTT 46

Qualche nota biografica

Nacque a Messina da Antonio Maruli, funzionario della zecca di origine greca, il 16 settembre del 1494. «Variamente trascritto come Maurolycius, Maurolycus, Maurolyco, il cognome Maurolico rimase in uso da parte di alcuni discendenti più immediati del Maurolico. Esso costituisce una chiara inventio di foggia umanistica dovuta allo stesso M., che la adottò dai primi anni Venti del Cinquecento con probabile riferimento al nome di un Lycos, storico e poeta siciliano del III secolo a.C., registrato nelle Vitae illustrium philosophorum Siculorum et Calabrorum di C. Lascaris (Messina, W. Schömberger, 1499), opera riedita dal M. nel Sicanicarum rerum compendium (Messina, P. Spira, 1562)». Ebbe una solida formazione: seguì le lezioni dei discepoli dell’illustre maestro del padre, Costantino Lascaris, quelle di latino del sacerdote Francesco Faraone, quelle di filosofia di Giacomo Genovese.  Nel 1521 fu ordinato sacerdote, si dedicò all’insegnamento privato di grammatica e retorica, agli studi di ottica e alla composizione di testi devozionali. Il suo primo testo stampato, affidato ai torchi del tipografo messinese Petruccio Spira nel 1528, è quello dei Grammaticorum rudimentorum libelli sex. Si impegnò nello studio dell’astronomia, nel 1543 pubblicò a Venezia per i torchi di Lucantonio Giunta la Cosmographia, dedicata a Pietro Bembo. Nel 1552 fu consacrato abate dell’abbazia benedettina di S. Maria del Parto nei pressi di Castelbuono. Nel 1569 ottenne la cattedra delle matematiche per cinque anni presso lo Studium Messanense. Numerosi sono gli scritti stampati non solo nella città natale ma anche in diversi centri tipografici italiani, altri rimasero inediti o furono pubblicati postumi. Morì di peste nel luglio 1575: R. Moscheo, Maurolico Francesco, in “Dizionario Biografico degli Italiani”, 72 (2008), pp. 404-411.

Quattro sono gli esemplari delle edizioni antiche a stampa di Francesco Maurolico possedute dall’Ateneo, tutte afferenti al fondo librario del Gabinetto di Lettura.

Il Sicanicarum rerum compendium, stampato dai torchi di Petruccio Spira nel 1562 (GDL CINQ 5), come si legge nel colophon (Messanae in freto siculo impressit Petrus Spira mense octobri MDLXII), è una breve storia della Sicilia, commissionata all’autore dal Senato messinese, «ammirata dai contemporanei e da quelli che vennero fino ai nostri giorni e valse al Maurolico la fama di storico sommo*». È un’edizione in 4° con legatura in pelle e contropiatti in carta marmorizzata,  impressa in caratteri romano e corsivo  con iniziali xilografate e fregi. Nel verso del frontespizio è riportata una lettera di dedica dell’autore al principe Carlo, figlio di Filippo II, seguita da un ampio avviso al lettore (carte 2r-4r), da un sommario degli argomenti dei sei libri dell’opera (carta 4r-v), da un Index alphabeticus oppidorum, montium et fluviorum Siciliae (carte 5r-12r) e da una dedica dell’autore a Marcello Pignorio (carta 12v), marchese di Orioles. In calce al volume (carte 218r-220v) è riportata una lettera di Maurolico ai padri del Concilio di Trento. Sul frontespizio è riportata l’annotazione manoscritta “Dono del sig. Prof. Paolo Bruno. Dicembre 1892”: l’esemplare è stato donato alla Biblioteca del Gabinetto di Lettura da uno dei suoi soci fondatori, il volume apparteneva a un suo avo come si può dedurre da  una nota di possesso “Ex libris Iohannii Hieronymi Bruno” riportata nello stesso frontespizio.

*V. LABATE, Le fonti del Sicanicarum rerum compendium di Francesco Maurolico, in “Atti della reale Accademia Peloritana dei Pericolanti”, 13 (1889), p. 56.

GDL CINQ 5

L’opera fu ristampata sempre a Messina per i tipi di Vittorino Maffei nel 1716 (GDL SETT 90),  edizione che riporta il testo e il corredo paratestuale di quella del Cinquecento (pp. 1-240), rispetto alla quale furono aggiunti nelle prime cinquantasei carte non numerate una lettera di dedica a Carlo Emanuele, figlio di Vittorio Amedeo II re di Sicilia e duca di Savoia, una vita del Maurolico arricchita da una bibliografia delle edizioni dei suoi scritti e Prologomena ad novam hanc Maurolyci editionem. Il testo della prima edizione, riportato su due colonne in caratteri romano e corsivo, è seguito da una serie di correzioni e integrazioni (pp. 241-249), un avviso dell’editore al lettore  (p. 250), una cronologia della storia dell’isola dal 1555 al 1714, Chronicum Siculum exordiens Caroli V Caesaris, et primi huius nominis, Siciliae Regis abdicatione, cum desiit noster Maurolycus, usque ad inaugurationem Magni Victorii Amedei Siciliae, Hierusalem et Cypri Regis ac Sabaudiae Ducis (pp. 251-324), e un Index rerum notabiliorum (pp. 325-343). 

GDL SETT 90

Nel 1521  Maurolico compilò un’opera, Photismi de lumine et umbra, in cui illustrò i suoi studi sulla riflessione e propagazione della luce, tradita dal manoscritto Lucca, Bibl. Gov. Ms.2080. La prima edizione a stampa è quella napoletana dell’officina tipografica di Tarquinio Longo del 1611 (GDL SEIC 14), pubblicata in un unico volume con altre due opere di ottica dell’erudito messinese, Diaphanorum partes e Problemata ad perspectivam et iridem pertinentia. L’esemplare, che si apre con una dedica del tipografo a Giovanni Battista Airolo (carta 2r-v), patrizio genovese, un avviso al lettore (carta 3r) e un’errata corrige (carta 3v), è ricco di impressioni di figure geometriche. Anche questo volume è stato donato dal Prof. Paolo Bruno nell’agosto del 1894 e apparteneva precedentemente a Giovanni Girolamo Bruno, come si legge nelle annotazioni sul frontespizio. Nel 1685 sono raccolti e stampati a Palermo da Esperio Cillenio in un unico volume i testi di Maurolico relativi ai suoi studi su Archimede con il titolo Admirandi Archimedis Syracusani monumenta omnia mathematica (GDL SEIC 42). Il Catalogus operum omnium Archimedis quae extant ex traditione Maurolici è dettagliatamente riportato nel verso del frontespizio, il quale, impresso in caratteri rossi e neri, è ricchissimo di informazioni. In calce a ognuna delle opere impresse è riportata il luogo e la data della relativa compilazione, probabilmente apposte dallo stesso studioso nelle sue carte manoscritte. Il volume è dedicato dal tipografo al sacerdote Simone Rondinelli (carta 2r-v), il cui stemma è impresso nel frontespizio. Un ricco apparato illustrativo correda l’esemplare, donato sempre dal Prof. Paolo Bruno (sul frontespizio: “Dono di P. Bruni al Prof.re Macrì per la Biblioteca del Gabinetto di Lettura in Messina”). 

GDL SEIC 14
GDL SEIC 14 (pagina 5)
GDL SEIC 42
GDL SEIC 42 (pagina 17)

Una fonte importante per la biografia e l’opera dello studioso è il volume Elogio di Francesco Maurolico, dell’abate e scienziato palermitano Domenico Scinà, stampata a Palermo nella Stamperia Reale nel 1808 (GDL OTT 46).